Acidi grassi essenziali - Il giusto rapporto tra omega 6 e omega 3


Gli acidi grassi essenziali, omega 3 (ω3 o n-3) e omega 6 (ω6 o n-6), sono nutrienti essenziali (cioè devono essere introdotti necessariamente con la dieta), ma lo squilibrio tra i due grassi omega 3 e 6 può devastare la nostra salute e spianare la strada per malattie come l’Alzheimer, l’artrite, le malattie cardiovascolari, il cancro e altre malattie infiammatorie.

Gli acidi grassi essenziali svolgono delle funzioni a dir poco fondamentali per la salute, quindi una loro carenza, l'eccesso o l'alterato equilibrio tra di essi possono causare effetti indesiderati.
Costruiscono le membrane cellulari, bilanciano la produzione di eicosanoidi (superormoni mediatori dell'infiammazione),favoriscono l'equilibrio metabolico (pressione arteriosa, colesterolemia, trigliceridemia, glicemia ecc),tutelano (anche se talvolta indirettamente) il cuore e il cervello dalle patologie vascolari (aterosclerosi, trombi, emboli), supportano lo sviluppo neurologico, proteggono il sistema nervoso dall'invecchiamento, sostengono la funzione visiva, ottimizzano lo sviluppo embrionale e la crescita del bambino e sembra che siano coinvolti anche nella riduzione della depressione.

I cibi che contengono più di acidi grassi essenziali sono: i prodotti della pesca (soprattutto dei mari freddi), le alghe, il krill, moltissimi semi oleosi, frutti carnosi grassi e il germe dei semi amidacei.
Tutti questi oli però creano nel corpo sia un eccesso di omega 6 e di conseguenza una riduzione degli omega 3, e con essa le basi per l’infiammazione cronica (sopratutto se sono oli trattati e aggiunti nel cibo confezionato).

Un rapporto ottimale tra omega 6 e omega 3 è 2-4: 1.
Attualmente, il tipico rapporto della popolazione italiana è invece 10-13:1, cioè chiaramente sbilanciato a favore degli omega 6.



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