Diabete e consumo di cereali - Quali sono le fonti di carboidrati da preferire?
L'Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce il diabete come un'epidemia globale. Convenzionalmente considerata una malattia degli adulti, il diabete di tipo 2 è sempre più spesso diagnosticato anche ai bambini, in parallelo con l'aumento dei tassi di obesità.
Per prevenire e ridurre l'iperglicemia, è fondamentale svolgere un'attività fisica adeguata alle proprie condizioni fisiche e tenere sotto controllo, nell'alimentazione quotidiana, l'Indice Glicemico degli alimenti. L'IG viene espresso da un numero derivato dal rapporto tra la risposta glicemica post-prandiale di un singolo alimento e quella di un alimento di riferimento (il pane comune bianco, il cui indice è fissato pari a 100) a pari quantità di Carboidrati.
I cibi con migliori Indici Glicemici sono i LEGUMI (piselli, fave, fagioli, lenticchie, in tutte le loro varietà), soprattutto per la loro ricchezza in fibre idrosolubili. Ma esiste anche un'altra categoria di alimenti, attualmente poco conosciuti e che presentano un IG basso: gli 'pseudocereali' (un termine non botanico impiegato per indicare le piante non monocotiledoni - come le Graminacee, considerate i "veri" cereali - ma dicotiledoni), i cui semi sono utilizzabili per la produzione di farine, dopo la macinazione. Dagli pseudocereali, grano saraceno, amaranto, quinoa, chia, si ricavano pane, pasta, dolci e farine, ma possono essere utilizzati anche per ottime zuppe, arricchite con ortaggi, pesce o carne.
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